13 dicembre 2006

Lo stato finanziario dell'Italia: debiti

Se il debito e' pubblico, i suoi dati non possono essere privati. Malgrado la tautologia, I dati sembrano protetti da una cortina di ferro.


  • Da cosa e' composto il debito pubblico dell'Italia? Da anni ormai la "Banca d'Italia" ci comunica tramite i quotidiani che il nostro debito e' aumentato. Mai una volta che ci dica il contrario. Le leggi finanziarie ad-hoc si susseguono, ma il debito seguita ad aumentare. L'ultima notizia che ho a disposizione proviene da Repubblica, datata 12 Giugno 2006: Bankitalia, nuovo record per il debito pubblico: A marzo toccata quota 1.556,9 miliardi di euro, 4 miliardi in più rispetto a febbraio. In crescita del 6,8% le entrate tributarie. Il testo specifica che questo "e' quanto risulta dal Bollettino statistico della Banca d'Italia sulla finanza pubblica". Questo documento e' disponibile al pubblico? I dati che supportano la statistica sono anch'essi disponibili al pubblico? Se lo fossero, avrei la risposta che cerco. Il sito della Banca d'Italia riporta tre bollettini statistici per il 2006, datati 19-Aprile, 18-Giugno, 18-Ottobre. Poiche' l'articolo su Repubblica e' datato 12-Giugno, o Repubblica ha diffuso la notizia in anticipo, oppure in ritardo. Leggo i tre documenti, e scopro che in nessuno di essi compare la chiave "debito pubblico" o "deficit". Seguito a cercare nel sito, ma il dato non compare da nessuna parte.
  • Se il debito e' pubblico, il credito e' privato? Quando il Governo effettua i pagamenti per il debito pubblico, a chi versa i nostri soldi? Li versa alla Banca d'Italia? La Banca d'Italia non e' un ente pubblico; infatti, e' un consorzio di banche private. Dunque noi paghiamo le tasse al Governo, ed il Governo fa affari con un ente privato chiamato "Banca d'Italia" che a sua volta trae profitto dalle nostre tasse? Data l'esistenza di un ente privato che trae profitto dal debito pubblico, tramite lo Stato in affari con lui, esiste speranza che il debito pubblico venga ripagato in tempi brevi? Che senso ha "prestare" i nostri soldi allo Stato, tramite i BOT, quando lo stato chiede i soldi alla Banca d'Italia per pagarne gli interessi, indebitandoci?
  • Che fine fanno i soldi versati per il debito?


Dato che il debito e' mio, almeno in parte, vorrei sapere di cosa si tratta.

Aggiornamento (2006-11-18):

La Banca d'Italia informa sul debito pubblico tramite il suo Bollettino Economico. Come indicato dal Dipartimento del Tesoro, il debito pubblico e' composto da titoli di stato all'80%, e da un non meglio specificato "altro" per il restante 20%. La composizione dei titoli di stato indica che abbiamo 80.809 milioni di euro di debiti con l'estero.

Il meccanismo che tiene gli Italiani al guinzaglio e' dunque il seguente.

  • Lo Stato Italiano chiede alla Banca d'Italia di emettere pezzi di carta (titoli) sia sul mercato interno (BOT, CTZ, CCT, BTP e BTP€i) sia sul mercato estero (programmi Global, MTN e Carta commerciale). I titoli sul mercato interno sono venduti anche tramite Poste Italiane. L'interesse annuale su questi pezzi di carta e' piu' alto del tasso di inflazione annuo sulla carta moneta (altri pezzi di carta, emessi dalla Banca Centrale).
  • Le persone (fisiche o giuridiche) investono i loro risparmi acquistando i titoli di stato, cioe' scambiano carta con inflazione in carta con interesse, diventando creditori.
  • Lo Stato Italiano, che paga gli interessi sui titoli, contabilizza il suo debito, e l'interesse sul suo debito, come debito pubblico.


In sintesi, noi paghiamo a noi stessi gli interessi attivi sui soldi che abbiamo prestato allo Stato. Il gioco finanziario funziona solo se il numero di persone che investono in titoli di Stato e' inferiore al numero di persone che pagano le tasse, e se i titolari non riscuotono tutti insieme. Il problema con la emissione di titoli sul mercato estero e' che lo Stato Italiano ci sta' rendendo schiavi di altre nazioni. Ricordiamoci che l'Argentina e' andata in bancarotta a causa del suo debito pubblico con l'estero.

Questo e' l'andamento dei titoli di stato Italiani dal 1999 in milioni di euro, ordinati per anno, titoli emessi sul mercato estero, totale dei titoli emessi (estero+interno).




anno estero totale
1999 60.259,00 1.102.050
2000 71.731,00 1.114.558
2001 81.935,00 1.145.139
2002 82.144,00 1.142.936
2003 84.930,1 1.157.175,7
2004 85.987,95 1.184.244
2005 88.636,77 1.213.031,53
2006/10 80.809.43 1.280.858,06


Ricapitoliamo. Ad oggi, l'80% del debito pubblico consiste in titoli di stato e sul debito maturato. Noi paghiamo a noi stessi gli interessi attivi sui soldi che abbiamo prestato allo Stato, la qual cosa ci rende dei perfetti idioti. Ad aggiungere insulto ad ingiuria, la quantita' di titoli emessi e' in crescita dal 1999, ad eccezione del 2002, ed il 7.3% del totale consiste in titoli emessi sul mercato estero.

La riduzione del debito pubblico e' possibile solo riducendo il numero di titoli emessi. Lo Stato deve gestirsi con maggior efficienza, ovvero deve poter rinunciare ad una parte dei prestiti che noi gli facciamo, e deve rinunciare completamente ad emettere titoli sul mercato estero. Questo e' possibile solo tagliando gli sprechi, per poi ridurre il numero di titoli emessi.

Nuove domande:
- Chi ha autorizzato lo Stato ad emettere titoli nel mercato estero?
- Come sono stati spesi i soldi incamerati per i titoli?
- Da cosa e' composto il restante 20% del debito pubblico?

Iniziative collegate:
- Chiedere al Governo di bloccare immediatamente la emissione di nuovi titoli, sia sul mercato estero sia su quello interno.
- Promuovere un referendum per la abrogazione della legge che autorizza lo Stato ad emettere titoli nel mercato estero.


Aggiornamento (2006-12-13):

La Banca d’Italia informa che il “Debito delle Amministrazioni Pubbliche” a fine Settembre 2006 e’ salito a 1.601,483 miliardi di euro, un incremento del 4,36% rispetto allo stesso periodo del 2005, quando era a quota 1.534,467 miliardi di euro. Il dato di fine anno non e’ ancora disponibile. Il rapporto debito/PIL al 2005 era di 106,6%. Dato l’incremento del debito, il nuovo rapporto si attestera’ intorno al 110%, superando lo Zimbabwe nella classifica degli stati piu' indebitati al mondo. Il debito pubblico procapite sale a circa 28000 euro. (Banca d’Italia, Bollettino Economico, pg. 64, novembre 2006)

"Non risponde a veritá che dal prossimo anno le tasse diminuiranno. Risponde a veritá che diminuiranno via via che ci saranno risultati sicuri nella lotta contro l'evasione fiscale" (Tommaso Padoa-Schioppa, Ministro del'Economia, RAI Radio Uno)

“Subito interventi strutturali, una Finanziaria di 38 miliardi di euro non saremo più in grado di farla” (Fassino, Corriere della Sera).

Questo e' il risultato di anni di sacrifici degli Italiani. Le finanziarie si susseguono, le tasse aumentano, il debito aumenta, e la Banca d'Italia si ingrassa. Come ha detto Alessandro Profumo al Corriere della Sera, "alle banche non spetta il compito dello sviluppo del Paese. Il nostro dovere e’ quello di creare valore per gli azionisti.” Gli azionisti della Banca d'Italia saranno contenti, ma il paese e' sull'orlo del baratro, ed il terreno inizia a franare sotto i piedi.




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