21 febbraio 2007

alle urne (si spera)

Si e' concluso in anticipo il mandato Prodi. Peccato, perche' ci si stava facendo l'abitudine ai voltagabbana elettorali, agli indulti, alla droga legalizzata, ai matrimoni fra omosessuali, alla finanziaria di risanamento che non risana, ed alle riforme che non riformano. Di quel passo, fra altri sei mesi, si avrebbe avuto lo scioglimento del concordato fra stato e chiesa, il matrimonio poligamo, e l'uscita dell'Italia dai G8 a causa di un debito pubblico grande come il mare e che il Governo Prodi voleva ridurre con il cucchiaino. Peccato, perche' finalmente l'Italia sarebbe andata in bancarotta, la classe politica sarebbe stata spazzata via dal popolo a schiaffoni, gli industriali si sarebbero rimboccati le maniche, e si sarebbe ricostruita l'Italia su nuove basi democratiche, a partire dalla riscrittura dagli articoli 67 e 68 della Costituzione, per i quali la classe politica e' libera di agire arbitrariamente. Peccato.

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